BIBBIANO O
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BIBBIANO O DEL TERRORISMO BIANCO
(Il peggiore – quello che colpisce i bambini)
L’isola di Arturo ONLUS lavora perché i diritti dei bambini, e degli adolescenti, vengano rispettati e prioritariamente perseguiti.
Non è nostro uso intervenire o dissertare sugli “argomenti del giorno”, non vogliamo cioè cavalcare l’onda mediatica che ogni volta vuole con clamore trattare un tema (quello del giorno appunto) urlando ai quattro venti la condanna di questo o quello, l’accanimento e la concitazione contro il personaggio e/o il fatto che in quel giorno occupa la cronaca, trattarlo per i successivi tre, quattro, massimo sette giorni per poi riporlo nell’archivio perché un nuovo accadimento (spesso una tragedia, ma anche un piccolo scandalo) accende i riflettori su un nuovo “questo o quello”.
Ma ci sono casi che richiedono una attenzione maggiore e che ci chiamano a dire la nostra.
L’affaire Bibbiano è uno di questi. A quanto sembra non si spengono ancora i riflettori (i 7 giorni sono passati da un po) e la ragione è evidente: si tratta di speculazione politica, della peggior specie in quanto devia assolutamente dal vero tema.
Il tema è importante e drammatico, chiama tutti alla riflessione ed alla attenzione, si tratta di persone che per meri interessi di natura economica (prevalentemente ma non solo) agiscono sotto la copertura dell’istituzione che rappresentano, in quanto pubblici impiegati, colpendo famiglie che evidentemente sono deboli dal punto di vista della conoscenza dei propri diritti e delle possibilità che dal punto di vista legale e delle politiche sociali hanno.
Ma soprattutto si colpiscono i bambini che di punto in bianco vedono il proprio equilibrio e la propria vita familiare sconvolti.
Occorre far capire a tutti, chi sfrutta il caso per motivi politici e chi questi ascolta, ravvedendo il pericolo e il dramma, che esistono i canali le modalità e i luoghi deputati all’intervento ed alla azione contro chi è responsabile dei soprusi. Esistono le Istituzioni e le strutture che operano acchè i responsabili vengano individuati e perseguiti, pensiamo in primis alle Procure, alla polizia giudiziaria e ai Tribunali.
Esistono poi le responsabilità oggettive, soggettive e politiche; mentre alle prime due si interessano le istituzioni sopra menzionate; alle ultime, che sempre riguardano persone, devono far fronte in primis le coscienze, poi i referenti sovraordinati che devono, a prescindere dall’accertamento del coinvolgimento, invitare al passo indietro preventivo chi li rappresenta localmente ed è in qualche modo e lateralmente investito dal caso, ripetiamo LOCALMENTE . Rimangono quindi fini a se stesse la speculazione politica e le grida di orrore che partono dai palchi e dal web (si è tornati, pensa un po, al “comunista che mangia i bambini”…).
Il problema, quello che a noi risulta di immensa gravità, è che chi blatera e si accanisce dal pulpito mediatico al solo fine di mistificare per il proprio tornaconto politico, che urla e sempre fa uso di violenza verbale non si rende conto di colpire tanti bambini che, deboli ed indifesi, già gravati da attacchi che ne colpiscono l’immaginario proprio dell’età, e sempre da preservare ad ogni costo (“non s’anna stutà i suonn’, s’anna fa volà”- tutt’ ugual’ song’e criature di Enzo Avitabile), ne colpiscono la psiche da ogni angolatura, questi poveri innocenti si vedono configurare la possibilità di perdere da un giorno all’altro, gli affetti più cari, i loro unici punti fermi, le fondamenta su cui costruiscono i loro caratteri e le proprie sicurezze.
C’è sempre stata l’attenzione verso i bambini a metterli in guardia contro “l’orco cattivo”, la caramella da uno sconosciuto, il regalino e l’approccio fin troppo affettuoso gratuito da parte di persone adulte e sconosciute…oggi anche sui social network. Corretto, con i giusti modi si tratta di prevenzione e sicurezza.
Ma quando la televisione e il web continuamente riversano l’acredine di politicanti e “poveruomini” di diverse specie (giornalisti e opinionisti per esempio) sempre presenti ad ogni ora del giorno alla ricerca della ribalta e casomai del favore politico, accaniti e violenti divulgatori dello “scandalo” Bibbiano, e il bambino, poco avveduto e spesso lasciato solo avanti a quegli schermi, sente che le Istituzioni, quelle che dovrebbero prendersi cura di lui e della sua famiglia, garantirne la sicurezza e il quieto vivere, così facilmente sottraggono i figli a genitori non colpevoli; quando vedono nonni, padri e madri alla vana ricerca di giustizia e di ragioni (nei casi trattati) inesistenti o costruite ad hoc, come pensate possano vivere il loro quotidiano? Cosa pensate possa passare per le loro teste (semplici ed indifese) quando si verifica anche un normale e “salutare” battibecco tra i genitori?
Riteniamo di poter definire tutto questo terrorismo, terrorismo bianco in quanto le vittime sono i bambini.
Quello che provoca uno stato di paura, ansia e insicurezza ai bambini, con tutte le eventuali e tante volte verificate conseguenze…
È tempo di tornare alla ragione, tutti.
È tempo di misurare le parole, di valutarne le conseguenze, di riflettere.
È tempo di non dare più tanto spazio a chi ancora usa questi comportamenti.
È tempo di riflettere per tutti, chi parla e chi ascolta, ricordando veramente di essere padri e madri, di essere stati bambini.
È tempo del rispetto reciproco e della sana e consapevole convivenza in pace perorando si le proprie idee e contrapponendole a quelle dell’altro, ma con ragionevolezza con la sicurezza che le proprie proposte sono migliori di quelle dell’altro e quindi con la certezza di recuperare consensi con la semplice ed appassionata esposizione di queste.
Senza violenza e senza odio
Tenendo conto che i bambini ci ascoltano.