Peshawar dicembre 2014

  Chiunque abbia un'anima, un cuore, un cervello,

la parola

non può esimersi dal trattare un evento quale quello consumatosi in Pakistan condannandolo e denunciandolo quale tragedia umana incomprensibile e da non dimenticare...primi fra tutti quegli organismi e quelle persone che fanno dell'accompagnamento e del sostegno dei giovani e giovanissimi la propria missione;

quindi L'isola di Arturo vuole intervenire e interviene dopo una settimana dall'eccidio:

interviene denunciando il silenzio assordante che ha fatto seguito alle grida del momento, alla montagna di parole e immagini che hanno invaso i media in quei giorni, quello dell'avvenimento e il o i due giorni successivi...

ma è Natale, l'opinione pubblica non può essere distratta dall'euforia della festa, dalla corsa all'acquisto (cauto e "sparagnino" causa crisi economica ma comunque enfatizzato dai servizi dei telegiornali e affini)

NO!

occorre parlarne, scriverne, tenere alta l'attenzione, dedicare questo nostro Natale a quelle piccole vittime di una violenza che inauditamente si vuole far passare come azione per conto di un Dio contro il miscredente!

occorre muovere le coscienze di tutti ma soprattutto di chi può, dall'alto di Istituzioni politiche e religiose, sociali ed economiche, acchè si denunci la vera origine di tale efferato e bestiale evento:

l'odio, la vendetta, la violenza fine a se stessa, il sorpruso, la sete di sangue

e prima di tutto l'ignoranza, l'isolamento e l'umiliazione.

non vi è Dio, comunque lo si voglia chiamare, l'impronunciabile nome (perchè complicato) che sentì Mosé, Allah, Budda, fino all'ultimo degli oggetti venerati dagli animisti, che non operi e non si mostri attraverso la Vita;

nessuno può pensare che l'uccisione di un essere umano possa essere perpetrata in nome di quella Entità Suprema,

nessuno può permettersi di giustificare l'uccisione di più di cento bambini e ragazzi in nome di Lui.

chi può DEVE lavorare per portare la cultura in quelle terre dimenticate, la cultura della pace, della conoscenza, dell'amore, del rispetto

deve fare in modo che la tecnologia della comunicazione e dell'incontro, abusata in questa parte di mondo, si diffonda portando quel tipo di messaggio

non abbandonare nella paura e nel terrore i figli di quei territori dove il primo uomoBestia può portare l'altra cultura, quella dell'odio e del rancore

allora se bombe devono essere siano bombe di sapere e saperi

allora se isolamento deve essere che lo sia per gli uominiBestia

di qua e di là

terroristi e guerrafondai

occorre che il nuovo millennio giunga anche al di là del Tigri e dell'Eufrate, del sahara  del niger, far crescere la consapevolezza del sè e delle proprie possibilità oltre che dei propri diritti, ma non imponendo la nostra cultura che è altra dalla loro, facendo solo in modo che possano crescere conoscendo la storia della loro terra, conoscendo l'oggi così diverso dall'ieri e dall'altro ieri e riconoscendosi titolari dei diritti che sono loro riconosciuti universalmente e delle modalità di resistenza e risposta ai sorprusi ed alle prepotenze attraverso modalità non violente.

 

questo può fare chi può, Istituzioni politiche e religiose, sociali ed economiche, rinunciando a privilegi ed interessi di cui possono beneficiare lasciando che quelle situazioni non cambino.

da parte nostra, e di ogni uomo che ha un'anima, un cuore, un cervello, la parola

l'imperativo è non dimenticare e pressare i piani alti affinché operino quelle scelte e quelle azioni.

il pensiero vada a quegli innocenti...

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