Giornata del Bambino 2016
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GIORNATA MONDIALE SUI DIRITTI
DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA
in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza vogliamo riportare l'articolo 12 della Convenzione ONU sui Diritti del Bambino che così recita:
Art.12
Ogni bambino ha il diritto di esprimere la propria opinione e lo Stato deve garantire che tale opinione venga presa in considerazione dagli adulti.
a rischio di ripeterci, ma questo per confermare il nostro impegno e il nostro "mandato" statutario (repetita iuvant), torniamo dunque sulla prima e più appropriata e organizzata modalità di rispetto del dettato di tale articolo: l'istituzione dei Consigli Comunali dei Ragazzi.
lo facciamo riportando un articolo informativo su cosa sia e come operi un CCR pubblicato da plataformadeInfancia.org (" una alleanza di enti senza scopo di lucro, plurale, solidale, democratica e indipendente dal punto di vista politico e religioso"). tra gli organizzatori dell'incontro nazionale dei consigli dei ragazzi in Spagna recentemente, e di seguito proponendo due immagini relative ad uno studio/pubblicazione della Prof.ssa Laura Lundy della Queen's University di Belfast ( ‘Voice’ is not enough: conceptualising Article 12 of the United Nations Convention on the Rights of the Child - 1997) dove si elabora un modello (modello Lundy appunto) che nel concettualizzare il dettato dell'art. 12 individua quattro elementi fondamentali quali: spazio, voce, ascolto e influenza (in questo ordine) basilari per realizzare la reale partecipazione del bambino nelle scelte che gli competono.
il modello e lo studio della Prof.ssa Lundy è stato adottato e ripreso nel National Strategy on Children and Young People's Participation in Decision-Making (2015– 2020) del Irish Department of Children and Youth Affairs.
¿Qué son y para qué sirven los Consejos de Participación Infantil?
Cosa sono e a cosa servono I Consigli di Partecipazione Infantile (I nostri CCR)
I Consigli di Partecipazione di Infanzia e Adolescenza sono organi consultivi che si riuniscono e si organizzano periodicamente e che hanno come finalità articolare la partecipazione delle bambine, dei bambini e adolescenti facilitando loro uno spazio perché si esprimano, propongano idee e prendano decisioni in ambito locale, regionale, nazionale e, quando possibile, internazionale, sulle questioni che li riguardano.
È uno spazio nel quale si esercita il diritto alla partecipazione, uno dei principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza delle Nazioni Unite, trattato internazionale sottoscritto dalla maggioranza dei Paesi del mondo.
Rappresenta il contributo più consistente al processo nazionale alla applicazione Convenzione, garantendo al Paese l’interesse superiore dell’infanzia e la costrucione della sua cittadinanza.
Chi ne fa parte?
Ragazze e ragazzi che vivono nello stesso comune, località o regione e si riuniscono abitualmente. Generalmente si costituiscono per mandato del governo locale e, spesso, contano su un proprio Regolamento.
Le ragazze e i ragazzi che compongono questi Consigli sono eletti per votazione e hanno un durata limitata di mandato, stimolando così la alternanza dei suoi membri.
Quali sono i loro obiettivi?
Trattare i temi che gli si propongono, analizzarli, nel caso documentarli e/o consultare più persone al fine di conoscerne le opinioni, riflettere, proporre idee ai rappresentanti delle istituzioni, prendere decisioni e promuovere azioni verso gli altri.
Le riunioni dei Consigli normalmente vengono convocate, animate e accompagnate da persone adulte che contribuiscono a strutturare i contenuti, facilitano la partecipazione e aiutano nella elaborazione delle proposte, evitando di influire nelle decisioni.
Perché organizzare incontri nazionali dei Consigli dei Ragazzi?
- Conoscere iniziative innovative promosse dai ragazzi delle varie realtà e scambiarsi le esperienze;
- Evidenziare e comunicare l’importanza delle strutture di partecipazione infantile e sviluppare, allo stesso tempo, la necessità di un lavoro in rete in ambito nazionale sul tema del diritto alla partecipazione;
- Far loro conoscere meglio i loro diritti e attivare meccanismi che facilitino il loro esercizio della cittadinanza;
- Promuovere trasformazioni delle realtà di vita grazie a proposte che provengano dalla partecipazione delle ragazze e dei ragazzi.
Al termine degli incontri, sulla base di quanto discusso e del confronto di idee, esperienze e proposte, si elabora un Documento/Manifesto
Cosa si fa con il Manifesto? E soprattutto cosa si ottiene?
I Manifesti si rendono pubblici attraverso i Media di comunicazione locale e nazionale. Anche gli enti organizzatori si fanno eco delle domande per farle arrivare alle Autorità ed alle Istituzioni responsabili che operano per l’infanzia.
Pertanto si da voce alle bambine, ai bambini e agli adolescenti nei temi che li riguardano direttamente realizzando così l’art. 12 della Convenzione, da un lato, e dall’altro facendo sì che le richieste ai principali protagonisti delle politiche sull’infanzia siano tenute in conto.
In ambito locale si è cominciato a percepire come molti Comuni stiano includendo nei loro programmi progetti che rispondano alle richieste delle ragazze e dei ragazzi. Sono loro che possono apportare una visione reale di quali siano le loro necessità, per esempio, riferendosi alla mancanza di infrastrutture per l’infanzia nei loro comuni e altre questioni che riguardano la loro quotidianità.
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