La partecipazione e i giovani
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La partecipazione dei giovani e dei giovanissimi!
Quella dei Consigli Comunali dei Ragazzi è un'esperienza che si è sviluppata prima in Europa e, successivamente, anche in Italia dall'impulso della Legge 285/97 che mettava a disposizione dei Comuni i finanziamenti necessari per concretizzare quelli che erano i principi della Legge stessa.
Riteniamo che questa esperienza, nonostante le minori risorse messe a disposizione dallo Stato e dai Comuni, in questi ultimi anni sia ancora fortemente innovativa ed educativa.
La Democrazia non è data una volta e per sempre. La Democrazia va coltivata costantemente. Va fortificata quotidianamente. La Democrazia “ si impara “.
E’ questo il senso più profondo di questa esperienza.
I ragazzi sono, e devono essere, “apprendisti“ della democrazia se gli si mettono a disposizione strumenti per esprimere idee, progetti di vivibilità (C.C.R.) e i mezzi per realizzarli.
E’ in questa partecipazione attiva dei Ragazzi che nasce il seme vero e antico della democrazia e del riconoscimento dei loro diritti.
In questi anni la maggior parte dei nostri ragazzi, che sono stati protagonisti di questa stupenda esperienza, hanno dimostrato sul campo che imparano davvero ed hanno dato prove concrete del loro saper rapportarsi ai fatti del loro territorio e alle Istituzioni.
Hanno imparato ad essere “cittadini“ dei loro Comuni e dell’Italia.
Il tema della partecipazione dei giovani e giovanissimi alla vita pubblica ed alle scelte in particolare nei campi che nell’ambito della città li riguardano è presente in molti Paesi Europei, ma anche fuori dai confini dell’Europa: esiste una pluralità di ragazzi che si impegnano perché finalmente la loro voce venga ascoltata, il tutto per un miglioramento dei luoghi e degli spazi dove vivono. Ma tale azione non può che incidere anche sul ben essere di tutta la cittadinanza, tendendo al miglioramento dell’ambiente di tutti e per tutti.
Tutto l’impegno e la “saggezza” di questi ragazzi non può che essere appoggiato e incentivato riponendo la fiducia della società adulta su un punto di vista scevro da contaminazioni di tipo economico/politico e di interessi altri, anche per la nascita di una nuova cultura riguardo la convivenza, il confronto e l’incontro senza preconcetti e pregiudizi.
In Francia esiste una cultura della partecipazione ben radicata su tutto il territorio e si contano 2.500 Consigli dei ragazzi, dati pubblicati dalla ANACEJ (l’Association Nationale des Conseils d’Enfants et de Jeunes) che sul tema della partecipazione dei giovani scrive :
Participer à la vie publique entre 7 et 30 ans, c’est possible grâce aux conseils et autres dispositifs de participation :
Les dispositifs de participation à la vie locale pour les enfants et les jeunes, tels que les conseils, sont toujours plus nombreux. Ils s’inscrivent dans une dynamique de démocratie locale et représentent une chance pour la collectivité toute entière.
Plus particulièrement :
- Ces dispositifs sont des instances créées librement par les collectivités locales : communes, départements, régions et intercommunalités.
- Ils permettent l’amélioration du territoire par les propositions et les actions des jeunes et la co-construction des politiques publiques territoriales avec les jeunes.
- Grâce aux conseils, les jeunes s’exercent à la citoyenneté et participent au développement de la démocratie locale.
- Les jeunes conseillers, issus des différents quartiers, représentent la jeunesse d’un territoire dans sa diversité. Le conseil n’exclut aucun jeune et l’Anacej affirme que “la mixité sociale et culturelle dans un conseil représente une véritable richesse” (extrait de Notre accord sur les conseils d’enfants et de jeunes).
- En 1990, quand la France ratifie la Convention Internationale des Droits de l’Enfant, adoptée l’année précédente par l’Assemblée générale des Nations Unies, les conseils sont 200. Deux ans plus tard, en 1992, leur nombre a doublé. Aujourd’hui, ils sont plus de 2500.
Si è voluto riportare l’esempio francese in quanto in quel Paese trova le radici il discorso della partecipazione dei ragazzi e la nascita dei Consigli dei Ragazzi, ma importanti esperienze si ritrovano in Spagna (dove l’azione del Pedagogo italiano Francesco Tonucci ha dato un forte impulso all’attivazione di percorsi partecipativi) e ancora in Svizzera (dove esistono Consigli dei Giovani Cantonali), per citare i più vicini.
Un ulteriore importante evoluzione dei C.C.R. dovrebbe dunque portare i ragazzi a diventare cittadini del mondo confrontandosi con le diversità delle persone, delle culture promuovendo incontri internazionali tra i vari C.C.R. (sia seminariali che telematici) per ampliare e dare un senso universale alle loro esperienze e conoscenze.
SUL TEMA VEDI ANCHE:
Forum Provinciale dei CCR della Provincia di Caserta